La penisola di Capo Ceraso fa parte dell'Area Marina Protetta di Tavolara, caratterizzata da un paesaggio variegato e affascinante, un susseguirsi di insenature, spiagge, calette e promontori. La zona protetta comprende tutto il territorio che va dalla spiaggia La Cinta a sud, fino a Capo Ceraso a nord e le tre isole di Tavolara, Molara e Molarotto.
L' imponente isola di Tavolara, archetipo del modello di isola ideale, deve il suo nome alla sua particolare conformazione stretta e lunga, che termina con le due propaggini di Punta Timone a est e della più pianeggiante Spalmatore di Terra a ovest. La grande isola si eleva fino a 565 m sul livello del mare, con la vetta di Punta Cannone, e incombe nella sua magnificenza sul territorio circostante, accogliendo in Sardegna i visitatori che con il traghetto approdano ad Olbia.
L'isola costituisce un quadro prezioso in cui il mare, con le sue acque turchesi, incontra la costa con le sue candide spiagge, le rocce di granito rosa e le alte falesie di calcare bianco, creando un mosaico di colori senza pari.
L' effetto atmosferico definito “Il cappello di Tavolara”, causato dall'incontro fra le correnti d'aria umida e calda e la barriera della montagna, è visibile anche da molto lontano e permette di godere degli scenari mutevoli legati al gioco del vento e delle nuvole al variare della prospettiva sull'isola.
Fino a 10000 anni fa, durante l'ultima glaciazione, l'isola era collegata alla terraferma e emergeva da un territorio boschivo e collinare. Con lo scioglimento dei ghiacci, circa 8000 anni fa Tavolara iniziò progressivamente a staccarsi prima dalle altre isole e poi dalla terraferma. Tracce della sua storia geologica sono rinvenibili sul fondale marino, dove possono essere osservate le “spiagge fossili”, strutture archeologiche sommerse che indicano il livello raggiunto dal mare nelle varie epoche.
Sull'isola sono presenti oltre ottanta siti di interesse archeologico a testimonianza dei riti di culto e di preghiera che vi si svolgevano. Particolarmente degna di nota è la grotta del Papa, del Neolitico medio, all'interno della quale sono contenute alcune pitture rupestri, risalenti a 5.500 anni fa raffiguranti figure umane dalle tinte rosa e arancione pastello.
I fondali intorno all'isola risultano particolarmente ricchi di relitti di imbarcazioni che testimoniano come durante le diverse epoche l'isola, sebbene priva di insediamenti permanenti, abbia sempre mantenuto una posizione strategica rispetto ai traffici commerciali che dalla terraferma giungevano ad Olbia, città fondata dai Cartaginesi nel IV secolo a.C.
Negli anni'60 con l'arrivo della Marina Militare, che espropriò l'area per la costruzione di una base militare per le comunicazioni radio a bassissima frequenza, la piccola comunità di pescatori e fanalisti emigrò sulla costa dove fondò Porto San Paolo.
L'Isola di Molara molto meno imponente rispetto a Tavolara deve il suo nome alla conformazione rotondeggiante, simile ad una mola, che la caratterizza.
L'isola, costituita da graniti rosa, è assai rocciosa ed impervia, ma sono comunque presenti varie sorgenti perenni che hanno consentito lo sviluppo di insediamenti umani e la copertura vegetale di macchia mediterranea caratteristica dell'isola.
Le famose piscine di Molara, tratto di basso fondale dalle acque trasparenti e turchesi rappresentano una della maggiori attrazioni dell'isola insieme ad alcuni ruderi di Chiese e villaggi di origine medioevale.
L’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo comprende circa 15.000 ettari di mare e i territori costieri dei comuni di Olbia, Loiri Porto San Paolo e San Teodoro.
È stata istituita, con decreto del Ministero dell'Ambiente nel 1997, con l'obiettivo di salvaguardare l'enorme patrimonio naturale e paesaggistico messo costantemente a repentaglio dall'incuria dell'azione umana.
Dal 2004 l'amministrazione dell'Area Marina è stata affidata al Consorzio di Gestione, costituito dai comuni di Olbia, Loiri – Porto San Paolo e San Teodoro.
La flora e la fauna sono le assolute protagoniste dell'area protetta e la loro straordinaria ricchezza e biodiversità che aumentano il valore ambientale di questo territorio unico.
Le specie di vertebrati segnalate nell'area rappresentano circa il 50% di tutte quelle presenti in Sardegna. Tra anfibi, rettili e uccelli sono presenti numerosissime specie protette da normative regionali e da convenzioni internazionali.
Immergendosi nelle acque della riserva è poi possibile osservare la varietà delle specie che affollano questo mondo sommerso. I grandi mammiferi marini come i capodogli, i delfini costieri e gli innocui squali elefante coesistono con pesci di più piccole dimensioni fra cui cernie, barracuda, saraghi, murene e corvine creando un caleidoscopio di colori, affascinante e misterioso.
L'area protetta, grazie ai molteplici habitat che la attraversano, è particolarmente ricca anche dal punto di vista botanico. La rigogliosa macchia mediterranea presente sulla terra ferma con i suoi ginepri, corbezzoli, pini e lecci contrasta con la colorata vegetazione sottomarina, che comprende Pamuricee rosse e gialle, gorgonie, posidonie e caulerpe.
Le attività che possono essere svolte sono molteplici, in accordo con le stagioni e la poliedricità degli ambienti presenti.
Fra le attività più popolari il diving è senza dubbio il simbolo dell'area di Tavolara, zona ritenuta, dal punto vista delle immersioni, una delle più importanti del Mediterraneo. La zona di Li Pischini, con le sue piscine naturali con sabbia bianchissima, è infatti stata definita da Fulco Pratesi come gli ecosistemi in basso fondale più belli del mondo.
Oltre al diving chi ama il mare può godersi le splendide spiagge e calette della riserva, che con i loro graniti rosa, le spiagge bianchissime e le acque smeraldo creano un' atmosfera da sogno, ideale per chi vuole godersi una natura pura ed incontaminata.
Per chi invece preferisce rimanere sulla terraferma, l'entroterra dell'isola di Tavolara offre numerosi itinerari di trekking adatti a tutte le esigenze. I più esperti possono avventurarsi lungo il sentiero che unisce le due estremità dell'isola, con la salita a Punta Cannone, vetta impervia dalla quale è possibile ammirare un panorama straordinario, mentre altri sentieri meno impegnativi si snodano per l'isola e consentono di avere visuali mozzafiato dell'isola di Molara, della costa e del mare cristallino.